Il Settore delle Costruzioni riveste un peso assai rilevante nell’economia del nostro Paese e dell’intera Europa, per entità degli investimenti, mobilitazione di risorse materiali, sbocchi occupazionali, nonché per “indotto” attivato e attivabile in altri settori industriali.
Nuove competenze vengono richieste agli operatori del settore. In particolare, la gestione del costruito non appare quindi un fenomeno congiunturale, ma va sempre più a configurarsi come un vero e proprio settore strategico di sviluppo, alla definizione del quale concorre un insieme eterogeneo di fattori tecnici, economici, organizzativi, sociali, culturali, quali, tra gli altri:
- la contrazione del settore delle nuove costruzioni e la crescita di investimenti – in contesto italiano ed estero – sul patrimonio già esistente. Questo è dovuto principalmente al progressivo invecchiamento del patrimonio edilizio (sottoposto sia a degrado fisico sia ad obsolescenza funzionale) e alla graduale saturazione del territorio costruito. In particolare, la maggior parte dello stock edilizio realizzato negli anni ‘50 e ‘60, caratterizzato dal ricorso a prodotti e processi di bassa qualità, presenta crescenti necessità di intervento;
- le trasformazioni strutturali – sia quantitative che qualitative – che riguardano la domanda;
- l’adeguamento della componente impiantistica all’interno degli edifici alle molteplici normative (antincendio, accessibilità handicappati, sicurezza impianti elettrici, isolamento acustico, efficienza energetica, ecc.);
- l’innalzamento degli standard di qualità degli edifici;
- le modificazioni nella cultura dell’utenza che riguardano sia il concetto di qualità ambientale, sia la conservazione dell’esistente, sia il risparmio di energia e di materiali, sia l’attenzione per i materiali nocivi alla salute;
- la crescente attenzione prestata dalle imprese industriali e di servizi alla valorizzazione del patrimonio immobiliare, testimoniata dal peso sempre più rilevante di questo tipo di componente nell’ambito della pianificazione e delle strategie finalizzate alla creazione di valore economico;
- il crescente interesse dei mercati finanziari per l’ambito immobiliare, come testimoniato anche dalla diffusione dei fondi di investimento, con il conseguente sviluppo di strategie di valorizzazione dei patrimoni edilizi.
Ne conseguono fenomeni di innovazione e modifica degli assetti organizzativi tradizionali, quali:
- la comparsa di nuove, integrabili, forme di gestione, ossia il facility management, l’asset management e il property management che vedono il nascere di nuove figure professionali, di altre forme di coinvolgimento dei sub-fornitori e di innovazioni nei meccanismi contrattuali di regolazione del rapporto cliente-fornitore;
- la maturazione dei tradizionali enti/società di gestione dei patrimoni immobiliari, che stanno trasformando i loro profili di attività da semplice gestione operativa a gestione strategica, passando da logiche di manutenzione correttiva a logiche e prassi di manutenzione programmata;
- la comparsa di nuovi soggetti fornitori di servizi di gestione integrata di patrimoni immobiliari, portatori di cultura manageriale, a seguito delle sempre più frequenti politiche di outsourcing.
Per i motivi sopra elencati e per esigenze fortemente connesse con il mercato del lavoro, il Politecnico di Milano mette a disposizione questa Laurea Magistrale, fortemente innovativa e unica in Italia.